Gengive che sanguinano? Il problema delle gengive dolenti, arrossate e infiammate, che sanguinano quando si spazzolano i denti e in qualche caso ne lasciano uno o più di uno un po’ scoperti riguarda circa 20 milioni di italiani over 35.
Tuttavia, pochi si rendono conto che si tratta di sintomi da non sottovalutare: la gengivite non curata si trasforma spesso in parodontite, ovvero la sesta malattia più frequente al mondo e, nella sua forma grave, nonché la prima causa di perdita dei denti.
In Italia, la parodontite grave colpisce oltre 3 milioni di persone.
La perdita dei denti che affligge gran parte di questi malati comporta un peggioramentodell’alimentazione e quindi dello stato nutrizionale, per questo le più importanti società scientifiche mondiali hanno redatto un documento di consenso che verrà applicato in ogni parte del globo, per affrontare al meglio una patologia che si associa a un aumento del rischio di contrarre molte malattie sistemiche come quelle cardiovascolari, il diabete, l’ictus, le infezioni respiratorie.
Il passaggio dei batteri responsabili dell’infiammazione nella circolazione sembra infatti connesso all’inizio e alla progressione di numerose malattie.
«La parodontite è un’infiammazione profonda delle gengive provocata dai batteri presenti nella placca dentale non adeguatamente rimossa con una corretta igiene orale.
Purtroppo la maggioranza si allarma solo quando sente i denti muoversi e spostarsi, così la conseguenza, se la malattia non viene trattata adeguatamente e in tempo, è la perdita dei denti.
Ciò comporta un cambiamento della dieta molto negativo, perché per alimentarsi con una dieta ricca di frutta e verdura fresca come quella mediterranea serve una buona masticazione.Inoltre, proprio i vegetali sono fondamentali perché ricchi di vitamina C utile a mantenere le gengive sane e dovrebbero costituire un caposaldo dell’alimentazione quotidiana.
Chi ha perso dei denti invece tende a scegliere cibi più morbidi e favorire carboidrati, zuccheri raffinati e grassi con un impatto negativo sulla salute e sul portafoglio: costa di più sostituire un solo dente perso per una parodontite che curare l’intera bocca di un paziente intercettato in tempo».
Le nuove linee guida mondiali sulla gestione della malattia sottolineano innanzituttol’importanza della diagnosi precoce, oltre alla prevenzione con una corretta igiene orale personale, associata a visite periodiche di controllo.
“Basta un test semplice, rapido, con minimi fastidi e poco costoso, chiamato PSR (Periodontal Screening and Recording – Screening e registrazione della salute parodontale) e raccomandato da SIdP, per individuare chi soffre di parodontite: si tratta di inserire una speciale sonda graduata nel solco gengivale per valutare se e quanto le gengive siano retratte o infiammate” osserva il dott. Tonetti.
Un test può davvero fare la differenza per la vostra salute e la qualità della vita.